CARO "SOLE 24 ORE", NON CI SIAMO PROPRIO...
CARO "SOLE 24 ORE", NON CI SIAMO PROPRIO...
Diciamo che siamo molto amareggiati per l'articolo del "Sole 24 Ore" apparso in questi giorni e che potete leggere collegandovi al presente link: https://www.ilsole24ore.com/art/dai-carnevali-storici-bande-musicali-tutte-mance-manovra-AGnxZvj
Si grida sempre allo scandalo quando qualche risorsa viene destinata al nostro settore, catalogando questi pochi interventi come "mance"... e poi, invece, si tace sulle vagonate di milioni e miliardi di euro veicolati da altre parti... ma qui ci fermiamo, perché il nostro ruolo è quello di difendere le Bande Musicali, e non diventare attori politici o di parte.
Tutti coloro che fanno parte del nostro mondo non possono che inorridire di fronte a tale leggerezza ma, dato che siamo sempre dell'idea che bisogna aprire i canali di dialogo con chiunque, abbiamo optato all'invio di una lettera al Direttore di tale testata, lettera che, ad oggi, non è ancora stata pubblicata e che quindi vi anticipiamo.
"Signor Direttore,
eccoci qua: siamo i rappresentanti delle Bande Musicali, i giullari della Cultura, i giocolieri della Musica, gli amatori della Musica, coloro ai quali è demandato, di fatto, la divulgazione di base e di massa dell’Arte di Euterpe nel nostro Paese.
Siamo coloro che tutti i giorni si dedicano in modo volontario alla bellezza, favorendo la socialità e l’integrazione di etnie, generi, disabilità.
Siamo coloro ai quali, di fatto, è affidato il compito di tramandare le tradizioni musicali locali.
Siamo coloro che, dopo una giornata di lavoro, mettono da parte i propri problemi famigliari e professionali per dedicarsi alla necessaria preparazione che consentirà loro di esibirsi, solennizzando ricorrenze civili, religiose e festive dei propri concittadini.
Siamo coloro che lottano per far quadrare i conti della propria associazione, dato che da tempo i contributi sono un miraggio, convinti che la sopravvivenza del proprio sodalizio sia un dovere nei confronti delle future generazioni.
Ecco perché siamo amareggiati per l’articolo apparso sul Vostro giornale in data 24 Ottobre 2024 dal titolo: “Dai carnevali storici alle bande musicali, tutte le mance della manovra”.
La “Redazione Roma” (questa la firma in calce all’articolo) annuncia in questo modo la presenza, all’interno della manovra finanziaria 2025, di risorse riservate alle Bande Musicali e definendole “mance”.
Precisiamo che queste misere risorse non sono destinate solo alle Bande Musicali (stimate in circa 4.500 sul territorio nazionale), ma anche se lo fossero in toto, facendo una semplice operazione matematica si scopre che, teoricamente, a ogni Banda andrebbe la bellezza di 333,33 € quale contributo annuo. E tenuto conto dell’enormità del nostro impegno quotidiano, diremmo che ciò è abbastanza svilente.
Attenzione: abbiamo detto teoricamente, poiché è da anni che il Ministero della Cultura, tramite appositi bandi, esclude l’accesso a tali risorse proprio alle singole Bande Musicali, riservandole solo alle realtà nazionali ed escludendo financo le Federazioni regionali e provinciali.
Qui ci fermiamo, perché tante altre cose avremmo ancora da dire, tipo che molti professionisti e affermati solisti a livello mondiale sono nati nei nostri corsi. O anche che rischiamo di restare stritolati da una riforma del terzo settore che non tiene minimamente in considerazione le nostre effettive necessità.
Ecco, se lo riterrà opportuno siamo disponibili a raccontarLe tutte queste cose: forse siamo dati per scontati, oppure ritenuti superflui, e nessuno viene mai a chiederci cosa effettivamente ci serve per continuare a svolgere la nostra quotidiana, spassionata attività, amatoriale e gratuita, pretendendo poi di decidere sulla nostra pelle.
Una mancia? A pensarci bene potreste avere ragione: è proprio una misera e vergognosa mancia. Meriteremmo interventi strutturati e una maggiore considerazione, sull’esempio di quanto avviene per lo Sport, così come lo meriterebbe tutto il mondo del vero volontariato: un Quarto Settore dove chi opera lo fa oltre il proprio orario lavorativo e non porta a casa il becco di un quattrino. Un settore che funziona tutti i giorni dell’anno, festivi compresi.
Però un titolo così formulato, ci consenta, è pari a uno schiaffo a mano aperta ricevuto sul volto e che crediamo proprio di non meritare."
Noi siamo in attesa: se ci saranno novità ve lo faremo sapere.