SULLA RICORRENZA DEL 25 APRILE 2025 E IL CONCOMITANTE LUTTO NAZIONALE PER LA MORTE DI PAPA FRANCESCO
Si sta ponendo un problema: la ricorrenza dell’Ottantesimo anniversario della Liberazione (25 Aprile) nel periodo di lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco.
Riportiamo il comunicato stampa ufficiale di Palazzo Chigi (sottolineiamo la parte che ci riguarda): “Il Consiglio dei ministri, in data 22 Aprile 2025, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, a seguito della scomparsa di Papa Francesco ha disposto quanto segue:
- il lutto nazionale per la durata di cinque giorni da oggi fino al giorno del funerale;
- l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici nel periodo di lutto;
- un minuto di raccoglimento alle ore 10.00 del giorno del funerale negli uffici e nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, ove aperti, ovvero nel primo giorno di apertura dopo il funerale;
- per i giorni di lutto nazionale, invito a svolgere tutte le manifestazioni pubbliche in modo sobrio e consono alla circostanza;
- invito a differire gli eventi sportivi o di intrattenimento programmati per il giorno del funerale;
- designazione degli ambasciatori e dei prefetti in sede a rappresentare il Governo italiano al rito cattolico liturgico di suffragio celebrato nelle loro sedi.”
Ma cos'è il lutto nazionale?
Riprendiamo da “Avvenire” del 22 Aprile 2025: “Durante le giornate di lutto possono essere annullate, rimandate o svolte in forma ridotta manifestazioni pubbliche, eventi culturali o sportivi. Le personalità pubbliche devono cancellare tutti gli impegni ufficiali in agenda ma possono partecipare a eventi di beneficenza, come concerti o manifestazioni organizzate per raccogliere fondi. Oltre alle bandiere a mezz'asta esposta sugli edifici pubblici, nelle scuole si osserva un minuto di silenzio. La giornata di lutto nazionale non è però riconosciuta come «non lavorativa» per legge e quindi non comporta la chiusura di uffici pubblici, aziende o scuole, che però possono decidere liberamente di non aprire.”
Alla luce di quanto indicato dal Consiglio dei Ministri, tenuto anche conto di quanto espresso nelle pubblicazioni “Scaletta musicale per una Cerimonia civile” e "Le Cerimonie Civili e il Cerimoniale" reperibili sul presente sito, riteniamo non ci sia alcun problema per l’esecuzione dei brani previsti nella cerimonia ufficiale. Infatti da sempre lo svolgimento di una cerimonia dev’essere sobrio e consono alla circostanza, e quanto da noi specificato nei due documenti citati risponde appieno a tale spirito.
Per quanto riguarda i brani da eseguire nell’eventuale corteo, invece, da sempre consigliamo di suonare brani legati alla ricorrenza.
Riteniamo sia diverso il caso delle marce generiche, che non sono legate ad alcuna ricorrenza e mal si adattano, dato lo spirito allegro, ad un periodo di lutto nazionale.
Inoltre: il 25 Aprile di quest’anno cade di Venerdì, mentre i funerali si svolgeranno Sabato 26. Stasera (Mercoledì 23) e domani (Giovedì 24) hanno concesso di giocare la semifinale di Coppa Italia e i recuperi del campionato di Serie A. Pensiamo che, alla luce di ciò, nessuno avrà obiezioni per manifestazioni che, da sempre, hanno uno svolgimento sobrio e consono alla circostanza.
Ricordiamo che i nostri non sono obblighi, ma consigli ai quali si può fare affidamento per assicurare alla propria Banda Musicale di non incappare in sterili e inutili polemiche.
Concludendo: i nostri interventi nelle cerimonie ufficiali non devono mai essere sopra le righe, ma sobri e rispettosi dell’evento, quale esso sia. Se seguiamo le indicazioni sinora espresse, in questo 25 Aprile non avremo problemi di sorta.
In qualsiasi caso ricordiamoci che l’organizzatore è, generalmente, il Comune, e quindi assicuriamo la nostra piena collaborazione a questo ente locale, eventualmente anche confrontandoci con esso se viene richiesto il nostro parere ma, come associazione, rispettandone le decisioni in merito.
Alle Bande Musicali associate alle Federazioni aderenti al TP è stato inviato apposito comunicato con gli allegati del caso.
Riteniamo comunque che, per onorare degnamente Papa Francesco e la sua memoria, bisognerebbe anche mettere in pratica i suoi insegnamenti.