ESEGUIRE O NO I BRANI RUSSI ?
Da più Bande abbiamo ricevuto richieste per un consiglio circa le proposte musicali da inserire nei prossimi repertori e il conflitto russo-ucraino, e nello specifico la possibilità o meno di comprendere un brano russo.
Partiamo da un punto fermo: la guerra è sempre da condannare, così come tutti i tipi di violenza, compresi quelli effettuati dai “colletti bianchi”.
Detto questo, troviamo difficile dare una risposta in senso assoluto, poiché si deve tener conto di tanti elementi: per esempio esperienze trascorse nel proprio territorio, l’onda emotiva provocata nelle persone (compresi i propri musicisti) ecc.
In linea teorica il problema non si dovrebbe porre: che colpe hanno compositori come Tchaikovsky, Shostakovic, Rimsky Korsakov e tutti gli altri, vissuti ben prima della nascita dell’attuale inquilino del Cremlino ?
La Cultura ha sempre fatto da argine alle violenze, e quindi tentare di cancellare il patrimonio culturale e storico russo riteniamo che sia semplicemente folle.
Seguendo lo stesso principio, visti i trascorsi totalitari della nostra nazione, per moltissimi anni in giro per il mondo non si sarebbero dovuti eseguire autori come Verdi, Puccini, Ponchielli, Rossini, Bellini, Donizetti e Monteverdi per il semplice fatto di essere stati italiani…
La Musica con la guerra non c’entra nulla, ma anzi avvicina le popolazioni, essendo un linguaggio universale.
Riteniamo che partendo da questo inciso il discorso sarebbe bell’è terminato.
Consigliamo però di utilizzare il buon senso e una parola magica: “Contestualizzare”.
Ci spieghiamo meglio.
L’inserimento di tutti i brani all’interno di un repertorio deve (o dovrebbe) seguire una logica tracciata dal direttore artistico del gruppo musicale: guai se così non fosse !
Ecco che allora anche un brano russo trova la giusta collocazione senza nessuno scandalo: basta che ci sia una motivazione artistica, e che questa venga spiegata ai musicisti e al pubblico.
Può però accadere che, nel proprio organico, siano presenti persone che hanno legami con la nazione aggredita, e quindi per sensibilità forse sarebbe meglio evitare l’esecuzione di brani che potrebbero urtarne i sentimenti. Può anche darsi che si possano surriscaldare gli animi delle persone per svariati motivi, creando polemiche di cui la principale vittima sarebbe il gruppo musicale.
Ecco allora cosa intendiamo con il termine “Contestualizzare”: in linea di massima non ci sono problemi, ma se esiste il rischio che si generino fratture nella propria comunità (e anche la Banda è una comunità), allora forse è meglio mettere provvisoriamente da parte i brani “caldi”.
Bisogna quindi contestualizzare la proposta nella propria realtà e utilizzare il buon senso.
Questi sono i consigli che ci sentiamo di dare e che abbiamo già espresso, in forma privata, alle varie Bande che ci hanno interpellato sull’argomento.
(nell'immagine il grande compositore Pyotr Ilyich Tchaikovsky)