ANCORA SUL REPERTORIO PER LE RICORRENZE
Si ravvisa la necessità di dover rimarcare alcuni punti fermi per quanto riguarda il repertorio da eseguire durante le varie ricorrenze: infatti, immancabilmente ogni anno nascono contestazioni circa l’esecuzione, o meno, di brani musicali.
La "stella polare" per un Direttore è che non deve mai far fare brutta figura al suo gruppo, e quindi:
- dev’essere preparato sull’argomento;
- deve far eseguire brani che siano alla portata del proprio organico, e quindi non troppo difficili o male orchestrati;
- la responsabilità delle scelte artistiche sono sue, e non di altri.
Da ciò ne deriva che eventuali “pressioni di suonare il brano X” da parte di qualcuno che, sovente, pensa solo a se stesso o alla propria Associazione o, diversamente, di “richieste/divieti di suonare qualcosa”, da parte di Amministrazioni particolarmente schierate politicamente, sono da rigettare in quanto dettate da logiche che nulla hanno a che fare con la Musica e le scelte artistiche della Banda.
Nel caso di Feste Nazionali è importante ricordare che queste dovrebbero servire a “unire piuttosto che dividere” e che, di conseguenza, il primo passo da fare è evitare inutili liti o discussioni: per questo il Direttore dev’essere preparato, conoscendo l’origine dei brani che va a proporre e dando tutte le spiegazioni più opportune.
Vediamo ora qualche caso specifico.
Durante la cerimonia ufficiale della Commemorazione dei Caduti.
La cerimonia ufficiale che tutti svolgono è la Commemorazione dei Caduti, con annessa deposizione della corona di fiori al monumento.
Essa ha un inizio e un termine, è un momento diverso dal corteo, quindi in tale frangente dovranno essere eseguiti solo brani ufficiali.
Quali sono ?
Nel caso di “alzabandiera” iniziale l’Inno di Mameli, poi durante la deposizione della corona al monumento l’Inno del Piave seguito dal Silenzio.
Terminata la cerimonia ufficiale possono essere eseguiti altri brani a tema, ma non durante.
Durante il corteo evitare di suonare l’Inno nazionale e l’Inno del Piave.
Essendo inni hanno la loro rilevanza e devono essere suonati in modo solenne, non essere “declassati” a brano di accompagnamento del corteo.
Si invitano i Direttori delle Bande a scegliere un repertorio consono alla ricorrenza, evitando brani che mal si addicono, oppure facenti riferimento ad altre ricorrenze (per es. un brano riferito alla II° Guerra Mondiale per il 4 Novembre, oppure uno della I° Guerra Mondiale per il 25 Aprile).
Il caso dell’Inno Europeo
Non essendo riconosciuto come un Inno facente parte del cerimoniale italiano, esso potrà trovare posto terminata la cerimonia ufficiale.
Il caso di “Bella ciao”
E’ un tipico esempio di non conoscenza, attorno al quale immancabilmente scoppiano futili polemiche.
A livello mondiale è conosciuto come l’inno alla resistenza, quale essa sia: per esempio, in questi giorni del 2022 è cantato in Ucraina contro l’invasione russa.
Da moltissimi anni è uno dei "bis” dei concerti dei “Swinger Singers”, celeberrimo gruppo corale inglese.
Studi musicologici ne indicano l’origine come canto delle mondine, mentre altri addirittura lo fanno risalire alla tradizione Klezmer.
In qualsiasi caso capite benissimo che tentare di vietarlo è semplicemente irrazionale.
Anch’esso, comunque, potrà trovare posto al di fuori della cerimonia ufficiale, per esempio durante il corteo.
Il caso dell’Internazionale
In questi giorni ci hanno chiesto un parere su questo brano, visto l'attuale conflitto russo-ucraino.
L’Internazionale è un inno nato in Francia verso la fine del 1800 ed è legato, appunto, all’Internazionale socialista. Viene anche considerato come un inno ai lavoratori, visto il testo (noi siamo dei lavorator… noi non siamo più nell'officina, entro terra, nei campi, al mar… la plebe sempre all'opra china… noi vogliamo non più servi, non più signor! Fratelli tutti esser vogliamo nella famiglia del lavor… ecc.) ed è per tale motivo che lo si può sentire nella ricorrenza del 1° Maggio.
Il brano non è quindi legato in nessun modo alla Russia attuale, e metterlo al bando con queste motivazioni è semplicemente senza senso.
Il caso della “Leggenda del Piave” (Inno del Piave)
Sempre in questi giorni siamo stati contattati da più Bande Musicali sull’argomento: in Italia la “Leggenda del Piave” è assurta ad Inno ai caduti di tutte le guerre, e quindi viene eseguita durante tutte le cerimonie ufficiali nel momento della deposizione delle corone alla memoria dei caduti.
Per il 25 Aprile sostituirlo con altri brani, o addirittura vietarne l’esecuzione (non si capisce il motivo), non è assolutamente corretto sotto il profilo del cerimoniale ufficiale.
Trattiamo anche di processioni religiose
Qui non s’intende spiegare cosa suonare o non suonare: le solennità religiose sono troppo legate alle singole comunità, dove tradizione, cultura e storia si fondono con l’aspetto religioso, e dove si possono trovare molteplici brani legati proprio alle peculiarità della singola ricorrenza o della comunità dove si svolge l'evento.
Vogliamo però inserire due link solo sonori: per evitare che qualcuno si possa riconoscere e sentirsi messo sul banco degli imputati abbiamo omesso la parte video.
Va da sé che i due brani qui allegati, eseguiti durante eventi religiosi, sono totalmente fuori contesto: nel primo caso sentirete una “versione” della Leggenda del Piave, mentre nel secondo “Noi vogliam Dio”. Lasciamo agli ascoltatori ogni commento al riguardo.
Di conseguenza serve sempre buon senso, rispetto della tradizione locale e buon gusto musicale.
Concludendo
Un bravo Direttore dev’essere adeguatamente preparato per affrontare casi quali quelli poc’anzi esposti, oltre ad usare molto buon senso.
Anche un bravo Presidente deve usare il buon senso, non lasciando che il gruppo che rappresenta sia coinvolto in sterili polemiche di parte: la Banda è un bene che appartiene all’intera comunità, cioè a tutti, e tale deve restare.
Ringraziamo per la preziosa consulenza il M° Fulvio Creux, già Direttore della Banda dell'Esercito Italiano