INCONTRO TRA FEDERAZIONI PREOCCUPATE DALLA RIFORMA DEL 3° SETTORE
07 Gennaio

INCONTRO TRA FEDERAZIONI PREOCCUPATE DALLA RIFORMA DEL 3° SETTORE

INCONTRO TRA FEDERAZIONI PREOCCUPATE DALLA RIFORMA DEL 3° SETTORE

Si è tenuto il 28 Dicembre scorso un incontro on-line tra alcune importanti organizzazioni nazionali dell'associazionismo culturale, avente come tema l'analisi della Riforma del 3° Settore e l'impatto di tale riforma sulle singole realtà ad esse associate.

Ad oggi è fuori di dubbio che, stante le cose, il risultato sarebbe devastante: per questo si è convenuto di elaborare proposte comuni da sottoporre al Governo.

Tutti hanno convenuto che il risultato da perseguire è evitare che spariscano importanti realtà di Cultura, tradizione e socialità quali sono i nostri gruppi.

Hanno partecipato a questo primo incontro Benito Ripoli, Franco Megna e Michele Castrilli per la Federazione Italiana Tradizioni Popolari - Giorgio Zanolini e Enrico Scarabelli per il Tavolo Permanente delle Federazioni Bandistiche Italiane  - Antonio Di Lauro per l' Associazione Mandolinistica Italiana.

Altre Federazioni si sono aggiunte in questi giorni (Unione Folklorica ItalianaFederazione Associazioni Folkloriche Italiane), mentre altre ancora hanno già preso contatto per collaborare e fare fronte comune per scongiurare questo pericolo.

 

INOLTRE:
Il TP sta lavorando da mesi per riuscire finalmente a creare un comune luogo di dialogo nel quale possa riconoscersi il mondo della MUSICA AMATORIALE, così da riuscire a fare fronte comune e compatto per la rivendicazione delle proprie istanze.

 

E NON SOLO:
Siamo fermamente convinti che sia assolutamente necessario un confronto costruttivo con tutti per fare sistema nel mondo musicale: per questo abbiamo aderito a StaGe! nei mesi scorsi, avviando così un proficuo dialogo anche col mondo professionale. 
Lavoreremo per tentare di costruire il SETTORE MUSICA nel quale tutti si sentano rappresentati, dal mondo amatoriale a quello professionale, in tutte le varie sfaccettature, poiché la pandemia dovrebbe aver fatto capire che facciamo parte tutti dello stesso sistema, e che la crisi colpisce tutti quanti, anche se in modo differenziato.